martedì 8 aprile 2008

SANAA - New Museum of Contemporary Art, New York


Inaugurato il 1 dicembre 2007, il New Museum of Contemporary Art di New York, è stato progettato dallo studio d'architettura giapponese SANAA.
Ubicato al 235 Bowery, fra Stanton e Rivington Street, l'edificio è il primo progetto di un'area in via di trasformazione, che si sta imponendo per la moltitudine di gallerie d'arte che vi stanno sorgendo.
Insolito nella forma e nella spazialità, il complesso si basa sulla sovrapposizione di sei parallelepipedi di altezze e dimensioni diverse, collocati fuori simmetria l'uno rispetto l'altro, ricoperti da una pelle in rete espansa d'alluminio anodizzata di colore bianco.
L'organizzazione degli spazi espositivi è invece flessibile per modificarne le aree ed i percorsi creando atmosfere differenti in relazione alle esposizioni.
Oltre alle gallerie espositive, il museo accoglie un teatro, spazi per lo studio,un caffe, una terrazza ed uno spazio polivalente.

A mio parere, questo semplice volume, opera della coppia Sejima - Nishizawa, è un bellissimo progetto; la forma semplice, il colore che rende l'edificio etereo, l'organizzazione libera degli spazi colpisce lo spettatore senza essere mai troppo pomposo e scultoreo.

Herzog & de Meuron, Caixaforum, Madrid 2001-2008


La fondazione la Caixa ha recentemente inaugurato a Madrid la sua nuova sede, firmata dallo studio svizzero
Herzog & de Meuron.

Dopo aver acquistato, nel 2001, la centrale elettrica del Mediodia, una archeologia industriale risalente al 1899, l'associazione ha affidato al team svizzero l'ampliamento dell'edificio, quintuplicandone la superficie originaria fino a 10mila metri quadrati.
Il progetto ha previsto il restauro dell'originale facciata in mattoni e, la realizzazione di un volume sovrapposto su diversi livelli.
Per dare il senso di galleggiamento dell'intero edificio si è pensato di eliminare lo zoccolo originario di granito che lo rendeva solidale con la piazza pubblica antistante.

Ammetto che il progetto non è futuristico, ma il contrasto fra il vecchio e nuovo e il sapiente utilizzo dei materiali lo rende molto interessante; inoltre lo studio svizzero è ormai abituato a recuperare al meglio le vecchie archeologie industriali sparse nell'intera Europa.